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LE CANDELETTE Nei motori diesel l’accensione avviene per autocombustione a

temperature superiori ai 650°C. L’aumento della temperatura è
A INCANDESCENZA dato dalla compressione dell’aria nel cilindro che, a seconda dei
motori, passa da 1 bar, pressione ambiente, a 20/30 bar, con la
conseguente combustione del gasolio.

Nella fase di avvio, a motore freddo, con le pareti dei pistoni e
delle camere di combustione fredde, parte del calore, prodotto
dalla compressione, viene assorbito in misura tale da impedire
la possibilità di autocombustione. Le candelette funzionano
come fonte addizionale di calore per sopperire a queste
perdite. Superata questa fase d’avvio, il calore sprigionato dalla
combustione, riesce a mantenere la temperatura minima per
l’autocombustione, ma le condizioni rimangono critiche, infatti
il gasolio brucia male con presenza di fumo nero e odore di
nafta, questo fno al momento in cui il motore non ha raggiunto
la temperatura di regime. Questa situazione sussisteva con le
candelette monoflo di prima generazione.

Nei motori moderni vengono montate candelette di nuova
generazione dette di pre e post-riscaldo che, tramite uno speciale
flamento, regolano la temperatura nel tempo così da poter di
rimanere accese più a lungo.
Grazie a questo tipo di candeletta, il motore diesel risulta poco
rumoroso, inodore, parco nei consumi e con bassissime emissioni
di ossidi dannosi. Questo tipo di candelette sono composte da
una struttura a doppio flamento:

Il primo, è un flamento di regolazione, che permette
un’autoregolazione dell’intensità della corrente che
l’attraversa in funzione della temperatura raggiunta;

Il secondo, è un flamento incandescente, che permette, per
alcuni secondi, di raggiungere la temperatura circa di 1000°C
e quindi di innescare l’autocombustione;

La combinazione permette di aumentare la longevità della
candeletta e di garantirne l’affdabilità totale in tutte le condizioni
climatiche.

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